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L’Archivista. Sprezzante come sempre, è in libreria.

Poli Ugo, archivista della Questura di Bologna, vice ispettore aggiunto, è tornato.
Ma dove ?
In libreria.
Quello che L'archivista - Giallo Mondadori 1981archiviava ancora a mano le pratiche dei colleghi ?
Sì, lui e sì, a mano. Perché nell’81 di computer ancora non si parlava e il cellulare era solo quello con 4 ruote, il volante, la porta con le sbarre e il catenaccio.
Poli Ugo, ma sì, dai, mi ricordo benissimo, quello che i colleghi chiamavano “lo zoppo”.  Ma prega che non sentisse, sennò… dava di matto e  ti spaccava la zanetta in testa.
Chi segue questo sito sa chi è, lo ha conosciuto grazie al romanzo L’archivista, Giallo Mondadori n.1717 – 1982. Lo conosce e non lo dimentica neanche chi ha visto il film dal medesimo titolo, quel L’archivista girato per la regia di Guido Ferrarini, interpretato da Flavio Bucci e trasmesso su RAI UNO nell’88.
Vero, vero. Ne parlavamo giusto nel post precedente.
Ohi, è vero sì, quel Poli Ugo… Che bestia ! E mentre dico così chiedo scusa alle bestie. Lo ritroviamo anche nelle pagine di Sarti Antonio e il malato immaginario, con le illustrazioni di Magnus, nientemeno.
Un personaggio odioso, sprezzante, cinico e cattivo, ma sul serio, mica quei burattini di Hollywood.
Chi ha detto malevolo ? Esatto !
Poli Ugo vede la luce nel 1981. E ha un passato pesante, alle spalle. LìArchivista ristampa 2016 Einaudi Stile libero BIGNon è colpa di Macchiavelli. I tempi erano quelli che erano,  c’era stata la bomba in stazione e la fine delle pie illusioni di una Bologna da cartolina. Oggi i tempi sono maturi per farlo tornare. Tornano l’egoismo, la misoginia e la misantropia, la crudeltà e la supponenza di un sicuramente bravo investigatore, per carità. Fu relegato a gestire l’archivio dopo un incidente con l’auto di servizio.  Stava facendo la scorta a un politico, pare. Uno di quelli che allora contava. E per un bel po’ d’anni. Fu lì che ci rimise la gamba. Incidente  dai contorni poco chiari. Anzi, chiari per niente. Ma certe cose vanno così.   Relegato da quel fetente di Raimondi èverocomesidice Cesare, il superiore di Sarti Antonio, a fare il burocrate , invece dell’investigatore. Lo hanno fatto incazzare del tutto.  Non che fosse una pasta d’uomo neanche prima.
Ti dico l’ultima: l’editore non lo voleva stampare quel romanzo. Un poliziotto troppo fascista, non va mica bene. No, no, non se ne parla, dissero alla Garzanti. Poi ci furono la Uno Bianca e i fatti di Genova, la Diaz. E dovettero dar ragione a Macchiavelli.
Ben, come al solito: ma cos’ha, lui lì, Loriano, una sfera di cristallo, in casa? Comunque, che personaggio, quel Poli Ugo lo zoppo. Le Fotogramma 1 dal film L'archivistainchieste prima o poi passano tutte dalle sue mani. Ovvio: è lui  l’archivista. Così, se gli arriva un caso insoluto che lo ispira, ne approfitta per indagare da sé. Trovata a modo suo la soluzione, archivia.
Come, archivia ?
Sì, bada, risolve i casi e non dice niente a nessuno, né ai colleghi né ai superiori !
Che soggetto. E quando dico a modo suo, quale sia il modo meglio non farlo sapere in giro, te lo dico io.
Hai ragione: una bestia.
Come diceva pure ? “Vogliono che archivi ? E io archivio !!”
Sì, sì, è vero ! Indimenticabile.
Poi alla direzione della collana Mondadori arrivò Oreste del Buono, lesse il romanzo e lo pubblicò: Anzi, disse al Macchia: Questo personaggio farà strada. L’unica volta che l’OdB si sbagliò.
Ma non è detta l’ultima parola…
Per chi se lo fosse perso, c’è rimedio. Basta andare in libreria, oppure ordinare via internet. Trovata la ristampa de L’archivista – 31 maggio 2016 – Einaudi, collana Stile Libero BIG – ancora calda e profumata di rotolito la compra, la porta a casa, la legge e stupisce. Effetto garantito.
Ancora perplessi ? Benissimo, c’è la postfazione al libro dello scrittore e giornalista Tommaso De Lorenzis; in confidenza, l’han messa nelle pagine del blog Giap! dei Wu Ming. La presenta Wu Ming 4 e si intitola Il ritorno de “L’archivista”.
Cliccato sul link ? Visto ? Sì, lo so che letta prima del libro diventa una prefazione ! E ancora non ci credete ? “Figuriamoci!” direbbe lo zoppo. Allora non vi resta che constatare di persona. Mano al libro, dunque.
Si ricomincia. Dagli anni ’80. Da dove, sennò ?
Vero. In fondo è da là che veniamo.

Sgumbei2011

NOI CHE GRIDAMMO AL VENTO – il video

Per illustrare i luoghi e la vicenda da cui trae spunto il nuovo romanzo di Loriano Macchiavelli Noi che gridammo al vento, editore Einaudi, collana Stile Libero BIG (2016), l’autore del libro si era recato sui luoghi della strage di Portella della Ginestra.
Interessante l’intervista a Mario Nicosia, 89 anni compiuti, 19 all’epoca dei fatti, testimone oculare suo malgrado dell’eccidio di bambini, donne e lavoratori compiuta dal bandito Salvatore Giuliano il primo maggio del 1947.

NOI CHE GRIDAMMO AL VENTO
Edizioni EINAUDI 2016
Collana Stile Libero BIG

è un romanzo, e la storia è di fantasia, ma come a volte accade la fantasia racconta la verità. Anche se la verità sulla strage di Portella della Ginestra è rimasta là dove si è consumata e nessuno potrà mai disseppellirla. Loriano Macchiavelli

CREDITI:
Intervista a Mario Nicosia: Loriano Macchiavelli

Riprese video e regià: Franco Insalaco

Montaggio e titoli del secondo trailer: Fiorenzo Zampolli

Colonna sonora:
Nel cielo e nelle altre cose mute (Do largo)
terramadre (Sol improvviso)
non senza dolore (Chorale in fa minore)
brani tratti dal concept album …di terra – 1978
Eseguiti dal BANCO con Orchestra dell’Unione Musicisti di Roma Diretta da Vittorio Nocenzi
Produzione: Banco del Mutuo Soccorso – Edizioni TRACCIA srl
Licenza YouTube standard

Sarti Antonio: rapiti si nasce

Sarti Antonio: rapiti si nasce Garzanti Stile libero BIG - 2014Alla fine è successo.
Sarti Antonio è talmente tenace, aggrappato alla sua vita (seppur letteraria) da superare la boa dei fatidici 40 anni.
A dispetto di tutto e di tutti, persino del suo creatore, che già molti anni fa lo voleva ammazzare. Succedeva nel 1987: Stop per Sarti Antonio (Cappelli Editore).
Invece, lo ritroviamo nel 2014 in questo “Sarti Antonio: rapiti si nasce” (Garzanti Stile libero BIG) alle prese con le sue contraddizioni, rinchiuso in una topaia non si sa dove, da chi e soprattutto perché.
La forzata clausura gli dà modo di riflettere su tante cose, riandare con la mente ad alcuni “casi” di cui si è occupato in passato.
Indagando avrò pestato i piedi a qualcuno di troppo. Ma chi ?
Ecco, a proposito: lo squinternato questurino bolognese qui si esprime in prima persona, contrariamente al solito. Effettivamente, trattandosi di occasione per un bilancio e un esame di coscienza, in terza persona non avrebbe avuto senso.
Il romanzo si trova già nelle librerie – curato egregiamente dalla brava scrittrice ed editor Rosella Pastorino – per festeggiare l’importante compleanno ma soprattutto per aver eguagliato la carriera italiana dell’illustre collega francese Jules Maigret. Loriano Macchiavelli nella seconda di copertina ribadisce: “Se nel 1974 mi avessero pronosticato che il mio personaggio sarebbe vissuto quanto Jules Maigret, ci avrei riso sopra. Adesso farò di tutto perché viva più a lungo del commissario francese. Sarebbe una bella soddisfazione. Se i lettori ci daranno una mano. A me e a Sarti Antonio, sergente.”
In occasione della presentazione del libro a Bologna, in compagnia del giornalista RAI, scrittore e critico letterario Pier Damiano Ori, Loriano Macchiavelli spiega che, pur trattandosi di un “ripescaggio” del romanzo “Rapiti si nasce” pubblicato, inedito, nell’omnibus “Sarti Antonio un diavolo per capello” (Garzanti Vallardi, 1985) assieme a due ristampe, l’aggiunta del capitolo zero e di 3 flashback lo eleggono al ruolo di nuovo romanzo.
Resta da sapere da chi e perché il povero Sarti Antonio si ritrova prigioniero in una cantina buia e puzzolente, grazie ad un caffè drogato (quale migliore esca…), dopo essere stato minacciato al telefono, con la promessa di venir gambizzato appena metterà il naso fuori di casa.
Seguendo le sue riflessioni e aiutati dalla sua memoria di ferro, arriveremo alla soluzione degli enigmi?
Non vi resta che verificare di persona.

 f.z.

Vediamoci qui

E a chi resta, arrivederci - Einaudi Stile Libero Extra, 2013Cari amici che con dedizione mi seguite, soccombo di impegni ma non dimentico il piacere degli incontri con voi, nelle frequenti occasioni che si presentano per parlare del mio lavoro. E non solo. Quindi vi terrò informati man mano in questa pagina, cercando di essere tempestivo e puntuale.

Festival Dignità Umana DUM 2013Cominciamo da un appuntamento cui tengo molto, anche perché si lega al tema della dignità umana. Il Festival della dignità umana DUM si sta svolgendo nella bellissima Borgomanero (NO) e in altre località sul lago d’Orta, è iniziato il 12 settembre e terminerà il 3 ottobre, con larga partecipazione di personalità di primo piano. Io che personalità non sono, ho l’onore  di essere stato invitato il 28 settembre, sabato alle ore 21:00 nella sala SOMS, corso Roma 136 a Borgomanero. Il titolo dell’incontro spettacolo è: “Sento una specie di lamento” e sarà con me Sabina Macchiavelli, coautrice dell’antologia: “E a chi resta, arrivederci” (Einaudi, 2013) Nell’incontro parleremo di dignità prendendo spunti dal libro appena uscito e del quale trovate la presentazione su questo stesso sito. Storie di dignità perduta e ritrovata, in un ideale filo rosso tra passato e presente, anche un po’ di futuro.

Ci potremo poi incontrare, per la presentazione di questo stesso libro, mercoledì 2 ottobre, ore 18 a Bologna, libreria “Ambasciatori” in via Orefici 19, Bologna. Sarà una conversazione con voi e con Sandro Toni.

Maranello (Bologna). Sapete? La Ferrari abita quiil 9 novembre, un avvenimento eccezionale. yawp presenta: APERITIVO LETTERARIO, immagini, parole e musica con gli autori del volume  E a chi resta, arrivederci. Appuntamento al MABIC, biblioteca di Maranello, dalle 17 alle 19. Patrocinio del comune di Maranello. Vi consiglio di non mancare. Ovviamente per le immagini, parole e musica.

21 NOVEMBRE, ore 18, sala Borsa (Bologna, via Ugo Bassi 1). Sarò in compagnia di giovani scrittrici e scrittori per parlare di Nessuna Più, quaranta scrittori contro il femminicidio, un’antologia di racconti uscita da poco per l’editore elliot. Vi faccio presente che i proventi dell’antologia andranno a sostegno del

Telefono RosaTelefono Rosa. A parte ciò, il tema è di una tale attualità, importanza e urgenza che tutti i bolognesi con un minimo di sensibilità dovrebbero essere presenti. Fa nulla se sala Borsa non li conterrà. Importante che ci siano per dire al mondo che ne abbiamo abbastanza di uomini (uomini, si fa per dire!) che violentano, massacrano, uccidono donne. ADESSO BASTA!

Il 22 NOVEMBRE, a San Giovanni Persiceto (Bologna) ore 21, labici eco-laboratorio, via Mazzini, 25/27, libreria degli orsi, parleremo ancora di E a chi resta, arrivederci.

Sarà interessante, per un motivo  che leggerete sotto, anche l’appuntamento del 24 NOVEMBRE, ore 16,30,  sala Filippo Neri, via Manzoni (Bologna), dove il buon Ivano Marescotti ha pensato (l’incosciente) di affidarmi la lettura di alcuni brani tratti dal libro Cuore di Edmondo de Amicis. Assieme a me leggeranno dei bambini, che lo faranno certamente meglio del sottoscritto. Vale la pena di esserci poiché, ne sono certo, l’avvenimento non si ripeterà. Per ovvi motivi.

Appuntamento per il 7 DICEMBRE a Bazzano (Bologna), sempre per E a chi resta, arrivederci.
L’incontro si terrà all’osteria Porta Castello.
Il volume va bene: siamo alla ristampa. Grazie a chi ci legge. E anche a chi non ci legge: chissà che prima o poi…
Con la collaborazione della Libreria Carta Bianca. Barbara Baldini leggerà alcuni brani dal volume.  Valentina Nanni l’accompagnerà con l’organetto diatonco.
Seguirà, per chi rimane, un aperitivo con gli autori (€ 5).
Per informazioni:
Libreria Carta Bianca, tel. 051 830192
Osteria Porta Castello, tel. 051 831670 

E a chi resta, arrivederci

“Ci sono molti modi per scendere nei sotterranei di Bologna e potrei dirveli tutti, ma che ve ne fareste? La strada più comoda è via dell’Inferno 10. Un condominio con il portone di strada da aprire, ma per Pellicano non è un problema. Conosce la serratura a occhi chiusi”.

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Sta arrivando nelle librerie E a chi resta, arrivederci , un’antologia di racconti proposta da Einaudi nella collana STILE LIBERO EXTRA.

Per l’occasione Loriano si è confrontato con la figlia Sabina, raffinata curatrice e autrice a sua volta di articoli e racconti per riviste, quotidiani e antologie.
Sabina Macchiavelli tiene anche corsi di scrittura creativa.
Qui si ritrova a intessere un dialogo col padre sul tema dell’inferno intorno a noi.
Inferno che c’è, eccome. Difficile da riconoscere perché sommerso, nascosto, volutamente dimenticato. Così confrontano le esperienze di chi ha vissuto e conosciuto sulla propria pelle l’atrocità della guerra e la rivive nella sofferenza di oggi. Dall’altra parte ecco lo sguardo di chi cerca nelle storie delle persone che incontra una risposta alle domande più difficili.  L’orrore del secondo conflitto mondiale si riflette nei massacri che hanno devastato i Balcani.  I sotterranei di Bologna, dove una famiglia clandestina festeggia il Natale con un improbabile cenone, sono bui come la tossicodipendenza in cui finisce una coppia di innamorati. E come non vedere un parallelo tra le ruspe che, in nome della legge, trasformate in carri armati straziano e cancellano una baraccopoli e la famiglia di sfollati in fuga da una strage nazista ?E a chi resta, arrivederci - Einaudi Stile Libero Extra, 2013
C’è, come in ogni inferno, la solidarietà possibile: il gesto di Sarti Antonio, sergente, che porta da mangiare ai nomadi. Ma c’è soprattutto la memoria di ciò che è stato, da difendere da ogni tentativo di rimozione.

Un inedito dialogo tra padre e figlia in 22 storie, un incontro tra generazioni che racconta come è cambiato il nostro Paese.

In uscita il 17 settembre 2013.

Progetto grafico di Gaetano Falcinelli
In copertina: foto © Tanja/Tiziana / Doublecrossed
Photography / Flickr / Getty Images

Nella sezione Interviste del sito l’incontro di Sabina e Loriano Macchiavelli con Erika Zini di CIAOradioTV, nella rubrica BookMania, in onda il 23 novembre 2013.