Giulio Cesare: Alea iacta est e poiché non badava a spese, prima di crepare ci aggiunse: Tu quoque Brute fili mihi.
Amleto: Essere o non essere? Non è dato conoscere la decisione che prese.
Muzio Scevola: Non con l’oro ma col ferro si riscatta la patria e ci rimise braccio e mano destra, andati arrosto.
Amatore Sciesa: Tiremm innanz e tirò innanzi fino al patibolo.
Baldur von Schirach: Quando sento la parola cultura metto mano alla pistola e io spero tanto che volesse usarla per la sua tempia.
La smetto con le citazioni perché l’elenco sarebbe troppo lungo e soprattutto noioso e inutile. Di frasi celebri sono piene le lapidi dei cimiteri. E le targhe commemorative. Il tempo ci passa sopra e se ne frega.
Ma non posso non riportare l’ultima frase famosa da tramandare ai posteri, in aggiunta a quelle già presenti: Preferisce la pace o il condizionatore acceso? È grande e merita un commento: chi pone una simile domanda, a mio sindacabile giudizio, non potrebbe, non dovrebbe governare una nazione. Se lo fa significa che quella nazione se lo merita. E si merita anche la guerra permanente e i termosifoni al massimo.
La domanda è emblematica e cela un significato drammatico e allo stesso tempo grottesco: la società economico-finanziaria che ci hanno costruito attorno considera l’umanità tutta meno di un termosifone tiepido.
Io non sono il giornalista che si è guadagnato la famosa frase storica. Se lo fossi, avrei molte risposte da dare.
1- Vogliamo la pace e i termosifoni accesi, signor Presidente;
2 -Vogliamo che i bambini possano diventare adulti senza l’incubo continuo di una guerra;
3- Vogliamo che gli anziani si godano IN PACE la pensione;
4- Vogliamo un mondo dove non ci siano governanti o politici che ci pongano domande che significano totale inconsiderazione se non disprezzo del prossimo;
5- Vogliamo che la terra sia la casa di tutti senza distinzione di patrie da difendere con le armi in pugno;
6- Non vogliamo più missili e minacce atomiche sulle nostre teste.
A questo punto aggiunga il lettore le sue richieste, che a me basterebbero quelle che ho enunciato. Per ora.
Infine: se il prezzo della pace fosse il termosifone spento, chi di noi, persone normali, non lo pagherebbe, signor Presidente?
Firmato:
macchia,
ma faccia finta di niente che tanto sono uno che ama il freddo.
Il buon Draghi con questa “frase memorabile” ha toccato il fondo: banale, superficiale, irriguardosa ecc.
Ammetto che non mi è mai stato congeniale, ma ultimamente mi risulta insopportabile…..oltretutto che fa per l’italia?
Mi sa che non sia più lungimirante o esperto di tutti quelli che lo hanno preceduto,non c’è da aspettarci granchè…
Speriamo, almeno, di evitare la guerra, anche se poi i giochi economici non sono una guerra mascherata?