Anche se non è importante conoscere la data di nascita di uno scrittore, Loriano Macchiavelli è nato a Vergato (Bologna) nel 1934. Ha frequentato l’ambiente teatrale come organizzatore e come autore; sue opere teatrali sono state rappresentate da varie compagnie italiane. Eccone alcune:
– In caso di calamità, viva la Patria (1969/70); Una storia teatrale con prologo tragico e finale comico (1969/70); Ballate e moti rivoluzionari… (1970/71); Hanno dato l’assalto al cielo (1971/72/73); Voglio dirvi di un popolo che sfida la morte (1973/74); I pioli di Bach Dang (1973/74) tutti messi in scena dal GTV (Gruppo teatrale viaggiante) diretto da Luciano Leonesi. Poi
– Cinema hurrà ((1981/82, Teatro aperto, regia di Guido Ferrarini).
– Aspettando Altman (1995) Teatro perché, regia di Gabriele Marchesini;
– Senza attori in scena, ovvero Sinfonia per sala di registrazione, ronda militare e pantere, rappresentato dalla Compagnia Teatro delle Moline nella stagione 1998/99, regia di Luigi Gozzi.
– Il segreto di Tilse ovvero Sogno, musica e canzoni di Luigi Cilumbriello, regia di Luigi Cilumbriello (2001);
– Operagialla musica e canzoni di Luigi Cilumbriello. Le parole della canzone Il mercenario sono di Francesco Guccini. Regia del collettivo. Prima rappresentazione
ASTI TEATRO 25, 3 luglio 2003, Palazzo del Collegio.
Suoi testi sono stati segnalati in vari premi teatrali: Una guerra finita male (Premio teatrale Riccone 1963), I dieci a uno (Premio Reggio Emilia città del tricolore, 1964), Solo un lungo silenzio (finalista al premio teatrale Riccione, 1975), Jacopo da Valenza, scolaro (finalista al premio teatrale Riccione, 1978).
Ha anche provato a recitare, ma su questa sua esperienza è meglio sorvolare, come consigliano coloro che lo hanno visto sul palco nelle vesti di attore (foto sopra).
Dal 1974 si è dedicato al genere poliziesco e ha pubblicato numerosi romanzi divenendo uno degli autori italiani più conosciuti e letti.
Da un suo romanzo, Passato, presente e chissà è stato tratto lo sceneggiato televisivo per Rai Due Sarti Antonio brigadiere (regia di Pino Passalacqua) in quattro puntate e andato in onda nell’aprile del 1978. In seguito ha curato il soggetto e la sceneggiatura del film per la TV L’archivista (regia di Guido Ferrarini), girato a Bologna nel 1985 e andato in onda su Rai Uno nel settembre del 1988. Il film porta sul piccolo schermo uno dei suoi personaggi letterari più riusciti: Poli Ugo, interpretato da Flavio Bucci e presenta una Bologna attuale e viva, ben lontana dalla solita vecchia iconografia, e anticipa drammaticamente le mutazioni successive della città.
A fine ’87 e primi mesi del 1988 è andata in onda una lettura radiofonica in 13 puntate dei suoi racconti, dal titolo I misteri di Bologna. Dai suoi romanzi e racconti e sono stati tratti numerosi radiodrammi trasmessi dalla Rai.
Nel 1988 Rai Due ha prodotto una serie di 13 telefilm, tratta da suoi romanzi e racconti, (regia di Maurizio Rotundi, protagonista Gianni Cavina) i cui esterni sono stati girati interamente a Bologna e dintorni. La serie ha per titolo L’ispettore Sarti – un poliziotto, una città. Chissà perché, in televisione Sarti Antonio è stato promosso ed è diventato ispettore. La serie è andata in onda su Rai Due a partire dal 12 febbraio 1991 e replicata nel 1993.
L’esperienza televisiva di Sarti Antonio è proseguita (sempre su Rai Due) con una coproduzione italo tedesca (Rai-NDR) di sei film di un’ora e trenta, ancora tratta dai suoi romanzi, e andati in onda nell’aprile e maggio del 1994. Regista dei film è Giulio Questi, un grande vecchio del cinema italiano. Protagonista sempre Gianni Cavina.
Ancora oggi, dopo tanti anni, a chi viaggia nell’etere stando comodamente seduto al computer, può capitare di incontrare, qua e là, le repliche delle serie televisive. Esattamente come accade di trovare in libreria le ristampe dei suoi romanzi usciti nei lontani anni ’70.
Il suo personaggio più conosciuto, Sarti Antonio, è entrato anche nel fumetto (Orient Express) con una serie di avventure tratte dai romanzi. I disegni sono di Gianni Materazzo.
Anche Roberto Raviola, il magnifico Magnus, ha illustrato un suo romanzo:
Sarti Antonio e il malato immaginario (Cappelli editore, 1988).
Sono splendide tavole e alcune le potete vedere alla voce MAGNUS qui nel sito. Queste stesse tavole sono visibili anche alla Mostra del Giallo e del Fumetto di Senigallia.
Numerosi romanzi sono tradotti all’estero: Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Ungheria, Cecoslovacchia, Unione Sovietica, Giappone, Romania…
Nel 1997, con il romanzo Macaronì, è iniziata la collaborazione con Francesco Guccini. Collaborazione che è poi continuata (e continua) per tutti i romanzi con protagonista sia Benedetto Santovito (il Maresciallo) che Marco Gherardini detto Poiana. Da tempo ormai si citano i due autori, grazie a questi personaggi, come fondatori del così detto Giallo appennininico.
Loriano Macchiavelli ha pubblicato e pubblica con i maggiori editori italiani.
Assieme a Marcello Fois e Carlo Lucarelli ha fondato il Gruppo 13 e con Renzo Cremante ha fondato e dirige Delitti di Carta, prima e ancora sola rivista che si occupi esclusivamente di poliziesco italiano.
È talmente presuntuoso da ritenere di aver contribuito alla divulgazione di quello che molti chiamano il nuovo romanzo poliziesco italiano. C’è chi non condivide ma sono malelingue. In ogni caso, lui se ne assume la parte di responsabilità che gli compete. In quel poco di bene e in quel tanto di male che ci sono nel noir italiano. Di certo è stato testimone di un periodo importante nella rinascita del genere letterario e protagonista di battaglie, a volte dure, con editori, critici e anche lettori che non credevano alla possibilità di un romanzo noir italiano.
Ha conosciuto, discusso e dibattuto con personaggi che hanno fatto e dato molto alla divulgazione del genere: Oreste del Buono, Giuseppe Petronio, Elvio Guagnini, Loris Rambelli, Enzo Cremante, Raffaele Crovi, Laura Grimaldi, Lia Volpatti, Marco Tropea, Gianfranco Orsi, Claudio Savonuzzi, Alberto Tedeschi, Attilio Veraldi, per citarne alcuni.
Ha partecipato a una quantità infinita di incontri, festival, convegni, dibattiti, presentazioni e altre simili iniziative, in Italia e all’estero, che se oggi fa di tutto per sfuggirle, lo si deve capire e giustificare.
Nel 1987, con il romanzo Stop per Sarti Antonio (Cappelli editore) ha tentato di uccidere Sarti Antonio, sergente. Non c’è riuscito. Tant’è vero che oggi il personaggio si sta avviando a raggiungere l’età letteraria di quarant’anni. Tanti quanti quelli di un certo Jules Maigret. Se vi pare poco…
Nel 1990 ha avuto una quantità di guai giudiziari ed extragiudiziari con il romanzo Strage, ritirato dalla circolazione su denuncia di qualcuno che si era riconosciuto fra i personaggi della storia. Assolto da ogni accusa per diritto dovere di cronaca, come ha sentenziato il Giudice. Dopo la sentenza assolutoria, il romanzo, anziché tornare in libreria, come sarebbe stato logico e conveniente, è stato mandato direttamente al macero. È riapparso in libreria nel 2010, in occasione del trentesimo anniversario della Strage alla stazione di Bologna, grazie alla Einaudi.
Nel 2001 Rai Sat Fiction è riuscita a farlo recitare in una serie di sei minidrammi dal titolo Bologna in giallo, rapsodia noir, assieme a Carlo Lucarelli. A causa dello straordinario successo ottenuto dalla coppia (chissà come e perché), l’esperienza si è ripetuta nel 2002 con 12 mini drammi in Corpi di reato, l’Arma contro il crimine.
Le uscite in libreria del 2011 sono Malastagione, che ha avuto un notevole successo presso i lettori, e Appennino di sangue, raccolta dei tre primi romanzi che hanno contraddistinto l’ormai pluriennale collaborazione con il cantautore e scrittore Francesco Guccini.
Sempre nel 2011, un interessante esperimento, perfettamente riuscito, è stata la traduzione in dialetto bolognese del romanzo Sgumbéi del 1998 (Mondadori). Il titolo dell’edizione dialettale è Sgunbéi, I segrêt dla zitè (Pendragon, 2011) ed è stato tradotto da Federico Galloni con la revisione di Amos Lelli e la consulenza di Luigi Lepri e Daniele Vitali. Il volume è accompagnato da un CD con brani letti da attori e personaggi dalla bolognesità D.O.C.
Nell’ottobre del 2012 è uscito L’ironia della scimmia (Omnibus Mondadori, 2012), poi un’antologia con un suo racconto, dei 9 raccolti in “Giallo Panettone” (Mondadori, 2012, AA.VV.).
Nel 2013 assistiamo alla riuscita operazione in coppia con la figlia Sabina Macchiavelli, “E a chi resta, arrivederci – Dialoghi con Leucò” (Einaudi, Stile libero Extra).
Il 2014 segna il traguardo dei 40 anni di vita per Sarti Antonio, il questurino di Bologna testimone dei mille cambiamenti della sua città. Per celebrare, esce “Rapiti si nasce” (Einaudi Stile Libero BIG), un racconto dato alle stampe nel 1985 e attualizzato per l’occasione.
Grazie al lavoro di collaborazione con Francesco Guccini è poi in libreria un nuovo Poiana (alias Marco Gherardini), visto che la prima storia è stata molto apprezzata dai lettori. Si intitola “La pioggia fa sul serio” (Mondadori Strade Blu, 2014).
Loriano Macchiavelli ha molti progetti, fra i quali un romanzo che dovrebbe completare la trilogia dei misteri italiani irrisolti (che sono tanti) iniziata con Funerale dopo Ustica e proseguita con Strage. Il titolo provvisorio del nuovo mistero è Il fiore rosso della ginestra. Era in programma anche la ristampa (con Einaudi) di Funerale dopo Ustica, pubblicato per la prima volta da Rizzoli nel 1989, ma per problemi di carattere legale incontrati, ancora irrisolti e di difficile soluzione, la ristampa è stata annullata. Il che getta un’ombra di dubbio sulla libertà di stampa, di parola e di pensiero garantite dalla Costituzione del nostro paese. Ma questi sono dettagli insignificanti. Almeno per alcuni.
Come vedete, ha intenzione di continuare a scrivere ancora per molto tempo, ma lettori, critici e storici non si preoccupino. In un paese democratico come il nostro, c’è di bello che nessuno è obbligato a comprare o recensire romanzi. Anzi, meno si legge meglio è.
Almeno per alcuni.
Cosa rappresenta la foto qui sotto?
Beh… Nel sito di uno scrittore di gialli un po’ di mistero deve pur esserci.
Forse un giorno il mistero verrà svelato.
Un commento su “Biografia”
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