Si può essere grandissimi artisti e, allo stesso tempo, uomini piccoli, piccoli.
Dopo la dichiarazione di Roberto Bolle di non invitare ballerini russi per le sue coreografie, ho capito cosa noi tutti dovremmo fare per contribuire alla vittoria del battaglione Azov: non leggere mai più i romanzi di scrittori russi. Anzi, accatastare nel cortile del condominio i volumi di Cechov, Tolstoj, Dostoevskij e chi più ne ricorda, più ne metta, e bruciarli. Un bel dispetto a Putin.
Per la musica russa aspetterei un momentino. Su alcuni autori c’è da fare chiarezza. Per esempio Tchaikovskj: nel suo sangue ci sarebbero tracce di polacco, cosacco e tedesco. Prima di bruciare i suoi dischi di vinile c’è da stabilire le varie percentuali. Un lavoro lunghetto. Nell’attesa possiamo smettere di ascoltare i suoi concerti. O ascoltarli cantando a squarcia gola Wolare di Domenjkof Modugnovskj.
Oddio, mi viene un dubbio!
macchia
Mi ricorda molto l’ideologia, usata qualche ventennio fa, per ghettizzare un individuo in base alle origini