A OGNUNO LA SUA CROSE

Se i resoconti giornalistici sono veritieri, e non ho motivo per pensare il contrario, la relazione tenuta dal ministro della Difesa Crosetto alla commissione difesa di camera e senato dovrebbe, più che preoccuparci, allarmarci. A sentir lui, il nostro futuro esercito dovrà essere: più forte, meno frenato da vincoli legislativi, più finanziato e percepito non più come “costoso”, ma utile e “fecondo” per lo sviluppo del Paese, creando così una nuova “cultura della Difesa”.
Quando mai, nella storia dell’umanità,  un esercito è stato utile e fecondo per lo sviluppo del paese? Se le parole hanno un senso, meno frenato da vincoli legislativi significa che l’esercito potrà agire anche al di fuori di quelle che sono le leggi attuali.  Il che significa, ancora, che il governo provvederà a emanarne di opportune in armonia con una nuova cultura della Difesa. Leggi che prevedano come “la rapidità militare non debba scontrarsi con vincoli legislativi”.
Parole pesanti pronunciate da un ministro, quindi con effetti certi, che prefigurano un futuro terribile. Dichiarazioni gravissime che In un passato non lontano dall’attuale, avrebbero fatto scendere in piazza i cittadini in difesa della Costituzione.
Oggi no. Si plaudirà al ministro illuminato riformatore del concetto di esercito nell’era moderna.
Nota a margine di una notizia passata come acqua fresca:
in dialetto crose significhi croce. A noi non è toccata una crose non da poco. Una vera e propria crosetto(na) con tanto di legni pesanti e robuste e ben inchiavardate ferle. Ci manca la corona di spine sulla fronte. Pazienza: la stanno confezionando in alto loco.
macchia