oggi sono io che ti avverto: Enrico, stai sereno, E ti chiedo: dovrei sporcare il mio voto, l’unico che ho e dura cinque anni, per Brunetta, Carfagna, Casini e tutta la triste, squallida compagnia che ha tradito per anni noi e soprattutto la Costituzione?
Enrico, stai sereno e goditi le meritate ferie, il mio voto NON LO AVRAI. E, spero, anche quello di altri, Molti.
Macchia
Archivio mensile:Luglio 2022
Lettera a Rudi Assuntino
Caro Rudi,
ho appena letto che l’uomo più potente del mondo, il Grande Capo della più compiuta democrazia dell’orbe terracqueo, ha deciso che è il momento giusto per aumentare “le postazioni militari in Europa. A partire dall’Italia”.
Grazie per la preferenza, G.C.
Mi è venuto in mente una delle tue canzoni dei tempi nei quali speravamo che il mondo cambiasse, magari con una spintarella da parte nostra: “giriamo una pagina lunga di vent’anni, andiamo a guadagnare la nostra libertà” ci suggeriva la tua canzone, assieme ad altro che tralascio per non entrare nell’ormai lunghissimo elenco dei ferventi ammiratori di un altro Grande Capo di un’altra grande nazione che ha nelle mani, come l’altro Grande Capo, il destino del mondo.
Ci invitava, quella canzone, a “riconquistare la nostra libertà”. Ci consigliava altre cose piacevoli, ma noi ci siamo ben guardati dal mettere in pratica i consigli. Stavamo troppo bene nell’ingannevole abbraccio della democrazia più compiuta.
Bene, caro Rudi, è venuta l’ora di riprendere a cantare la tua canzone, ma stavolta non limitiamoci all’accompagnamento della chitarra. Mettiamoci, che so?, la grancassa, il trombone e, perché no, il bombardino.
Ti abbraccio e, ancora oggi, grazie per le tue canzoni.
Macchia.
Nota: il bombardino è il nome in volgare della bombarda soprano, strumento musicale il cui nome nobile è filicorno soprano.
Ri-macchia