Non so come prenderla: qui sotto quattro pareri su “La stagione del pipistrello”.
Grande, grandissimo romanzo per un personaggio immortale ed un finissimo scrittore.
Mi accade di rado, ma non sono proprio riuscito a finire il libro. I personaggi sono così poco delineati, al punto che ero costretto di frequente a ritornare all’elenco iniziale per capire chi erano. Trama ed intreccio risultano incomprensibili, almeno fino a dove sono riuscito ad arrivare io. Magari, superate le prima 40/50 pagine potrebbe risultare il miglior giallo mai scritto in questo secolo. Proverò a riprenderlo in mano tra qualche anno, dopo un corso intensivo di meditazione vipassana.
Non mi è piaciuto niente.
Macchiavelli e il suo Sarti Antonio sono una certezza, non si può non essere coinvolti dalla narrazione e . in più, ci sono molti spunti per riflettere sui tempi che viviamo. Per chi ama il genere è assolutamente imperdibile… ma lo consiglio anche a chi non è un fanatico dei “gialli”.
Che vi devo dire? A me va bene così. I miei romanzi sono quello che sono. Possono piacere e non piacere. Come tutto ciò che non è omologato dall’unicità del pensiero.
Grazie a tutti.
macchia