insoddisfatti dell’acquisto di 33 indagini per Sarti Antonio (vedi articolo più sotto).
Il primo: Non avevo letto prima Macchiavelli ed ho pensato che questa raccolta di “casi” mi avrebbe aiutato ad avvicinarmi a Sarti Antonio. In realtà ho capito che non è il mio genere di lettura, lo dico con rispetto. Difficile da seguire, complicato nella descrizione dei personaggi…
Il secondo: Mi spiace fare una critica all’autore, che rispetto in modo assoluto, ma non è di mio gradimento il suo modo di scrivere, con quella ripetizione quasi maniacale di cognome, nome e ruolo del protagonista e degli altri suoi personaggi. Mi rendo conto che è un segno distintivo dell’autore, ma proprio non mi piace. E la trama dei racconti polizieschi è poco intrigante, con un finale spesso scontato.
La mia giustificazione, non richiesta ma proposta come scusante, è la seguente: Mi dispiace che i due lettori non siano soddisfatti. Hanno ragione tre volte: hanno pagato; non è il loro genere di lettura; la trama poliziesca è poco intrigante.
Forse si aspettavano un giallo classico. In circolazione ce ne sono a centinaia. Non vedo il motivo per mettermici pure io. Il lettore farà le sue scelte.
Anch’io, come scrittore, ho fatto delle scelte. Cerco di non ripercorrere strade letterarie fruste e sconnesse e di raccontare il mondo che mi sta attorno, naturalmente come lo vedo io. Che non sempre è come lo vedono gli altri.
D’altra parte, tutti i finali dei romanzi gialli classici sono banali. Io provo a raccontare la banalità della realtà e quindi della vita. Non sempre ci riesco. Mi scuso per questo.