HO QUALCHE DIFFICOLTA’ A CAPIRE

Ha trasferito all’estero la più grande industria italiana; ha reso più povero il nostro paese; ha utilizzato le numerose donazioni che i vari governi hanno elargito alla stessa industria e quando se n’è andato negli Usa assieme all’industria non ha detto neppure grazie; ha licenziato migliaia di operai e reso difficile, se non impossibile, la vita di intere famiglie; le condizioni di quei fortunati che sono rimasti al lavoro sono tornate indietro di cent’anni…
Come si fa a definirlo illuminato?
E cosa c’è da celebrare?

ADESSO…

… che tutti noi abbiamo salvato i dodici ragazzi thailandesi dall’annegamento nella grotta, e di questo siamo felici, sarebbe meraviglioso se qualcuno di noi salvasse i ragazzi africani che annegano ogni giorno in mare per sopravvivere alla guerra.

LA FESTA CANTIERE…

… della quale avete avuto notizia qui sotto, si è conclusa ieri sera, 8 luglio 2018, alle ore 23 30. Le due giornate piene di eventi mi hanno lasciato l’amaro in bocca e, se ho capito bene le parole, i gesti, gli atteggiamenti di chi era seduto, come me, nel teatro comunale di Zocca, ha lasciato l’amaro in bocca anche agli altri spettatori.
Bene, così deve essere!
Nella mia lunga carriera di scrittore ho partecipato a un numero infinito di festival e tutti, ma proprio tutti, sono terminati e terminano con il sorriso sulle labbra degli organizzatori, degli scrittori e dei lettori che assistono agli eventi.
Deduzione personale (da non condividere): non servono a nulla se non agli scrittori per farsi vedere e per raccontare come siano bravi e quanto siano fortunati coloro che hanno la ventura di assistere e di ascoltarli.
I due giorni della Festa Cantiere ZoccaNoir hanno raccontato delle assaggiatrici di Hitler (Rosella Postorino); di come, nella nostra società, sia inutile arrivare alle verità investigative e processuali (il sottoscritto). Hanno ricordato ai presenti che il noir ha tante sfaccettature e tutte provocatorie (Marco Malvaldi); che il ’68 si è lasciato dietro un mucchio di ossa, di droga, di profittatori, di anni di piombo… (Sandrone Dazieri e Tommaso De Lorenzis) dei quali stiamo ancora pagando gli effetti.
Hanno potuto vedere, i partecipanti alle due giornate, una sfilata di foto storiche di eventi che nessuno ormai ricorda più (Luciano Nadalini) e per questo non solo risultano oggi inutili, ma sono stati drammatici per chi li ha vissuti e spesso, purtroppo, dimenticati.
Si sono interrogati sull’installazione dell’artista Silvia Cocci Grifoni e ognuno si è data la risposta che il proprio vissuto e la propria cultura suggeriva, ma è rimasto il dubbio.  Dubbio che non hanno avuto i due che in quella stessa sala dovevano sposarsi. Hanno dato un’occhiata all’opera, l’hanno interpretata e subito deciso: via quella cosa o qui non ci sposiamo. Più o meno.
Brava Silvia Cocci Grifoni.
Quando l’arte è più forte dell’amore. Ovvero: tempo oscuri quando l’arte fa paura.

Le testimonianze indirette delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, portate sul palco in chiusura della Festa Cantiere da narratori, con la ricerca storica di Cinzia Venturoli e la regia di Matteo Belli, sono state la degna conclusione di due giorni di riflessione.
Ce ne siamo andati, come ho scritto sopra, con l’amaro in bocca al pensiero di quegli 85 morti e del grande numero di feriti che ancora aspettano. E con alcune consapevolezze: ancora non sappiamo chi abbia pensato e progettato la strage; gli esecutori sono liberi di passeggiare sotto i portici di Bologna e di guardare in faccia i parenti delle vittime con la stessa arroganza e con gli stessi sorrisi ironici e prepotenti che mostravano durante i processi.
Era la consapevolezza che non avrebbero mai trascorso in carcere i numerosi ergastoli comminati dal tribunale?
Dovremmo pretendere una risposta.

Ultima considerazione.
La commozione che ha preso gli spettatori durante le testimonianze, compresa quella, tesa e consapevole, di Agide Melloni (l’autista dell’autobus 37) mi ha fatto capire che la teoria dello straniamento brechtiano non solo è funzionale allo spettacolo ma serve allo spettatore per trasferire le sensazioni dal cuore al cervello.

loriano macchiavelli
9 luglio 2018, ore 10.

ZOCCANOIR

Il 7 e 8 luglio si terrà la quarta edizione della festa cantiere ZoccaNoir, ovviamente a Zocca, sull’Appennino modenese.
L’appuntamento è con molti amici lettori e alcuni scrittori che vale la pena conoscere di persona. Ecco copia del depliant della manifestazione:

brochure Zocca noir 2018

Festa Cantiere Zocca Noir 7-8 luglio 2018
IV EDIZIONE Zocca (MO) – 7-8 luglio 2018
“Rivoluzioni e restaurazioni”

Al via il quarto appuntamento con il festival del Noir in Appennino, organizzato dal Comune di Zocca in collaborazione con l’Associazione Giardino filosofico e inventificio poetico.
Per il quarto anno Zocca, paese della musica, dei borghi storici e delle specialità gastronomiche d’Appennino, si tinge di noir. Due giorni di dialogo fra pubblico, artisti, critici e romanzieri sulla letteratura del crimine e d’indagine. E non solo.

Rivoluzioni e restaurazioni
La chiave del festival fin dalla sua prima edizione è stata mostrare come una lettura noir del mondo ci mette in grado di esplorare i diversi campi della conoscenza e le tematiche dell’attualità, e come il ‘genere’, facendosi specchio e metafora dei tempi, può indicare la via ad un pensiero differente. Ancora una volta esploreremo gli intrecci fra il poliziesco nelle sue varie forme e l’attualità. Da un lato la narrativa e l’arte con il loro sguardo critico e penetrante sul mondo, dall’altro la riflessione sulle dinamiche culturali e politiche, dall’apparente normalità del nostro quotidiano agli eventi nazionali, fra la cronaca e la grande Storia. Quest’anno, a cinquant’anni dai rivolgimenti politico-culturali del Sessantotto, ci interrogheremo sui percorsi che l’Italia ha preso a partire dai primi momenti della contestazione studentesca, attraverso gli anni di piombo e la strategia della tensione, fino al tragico epilogo della strage di Bologna. E rifletteremo sulle conquiste sociali e politiche di quegli anni e sulle reazioni per un ritorno allo status quo. Ma è vero che la storia può essere letta per contrapposizione di termini? Le cose sono proprio così semplici? A queste ed altre domande cercheremo insieme una risposta in un dialogo aperto e condiviso fra pubblico, autori, critici e artisti. La discussione letteraria vedrà protagonisti nomi d’eccellenza del noir italiano. Rosella Postorino e Loriano Macchiavelli ci aiuteranno a capire come, facendosi creazione narrativa, il racconto degli eventi passati diventi racconto di tutti noi e della nostra attualità. Marco Malvaldi, uno dei più poliedrici scrittori italiani, ci parlerà della ‘combriccola’ del BarLume, mostrandoci come, in una sapiente fusione di suspense e umorismo, il romanzo d’indagine sappia mostrare, attraverso la levità, il lato oscuro del mondo in cui viviamo. Tommaso De Lorenzis e Sandrone Dazieri si confronteranno su un’epoca, dal ’68 alla strategia della tensione, e racconteranno gli eventi così come li hanno vissuti e come li hanno narrati nei loro romanzi. Lo spazio dell’arte vedrà l’importante mostra fotografica “È successo quel ’68. Appunti fotografici”, coordinata da Luca Molinari per l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Attraverso lo sguardo di testimoni del tempo come Luciano Nadalini, che sarà presente alla manifestazione, Enrico Pasquali, Oriano Zanarini e altri fotografi di Ufo (Unione fotografi bolognesi) ripercorreremo quei mesi che aprirono ai fermenti culturali degli anni ’70 e alle lotte per i diritti dei cittadini e dei lavoratori. Coroneranno la manifestazione l’incontro con la poesia e con il teatro. Sopra al Cimitero dell’antico borgo di Montecorone, accompagnati dall’Associazione Risorgimonte, una suggestiva collinetta ci accoglierà per leggere le poesie che ciascuno di noi sceglie, guidati dalle suggestioni pavesiane di “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. A chiudere la Festa Cantiere arriva sul palcoscenico del teatro di Zocca il progetto, coordinato dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, “Cantiere 2 Agosto. 85 storie per 85 palcoscenici”. Il 2 Agosto 2017 ottantacinque narratori hanno raccontato nel corso dell’intera giornata le ottantacinque storie delle vittime della strage di Bologna in diversi luoghi della città. A ZoccaNoir alcuni dei narratori ripeteranno il loro racconto per incontrare ancora una volta il pubblico in un comune atto di coraggio e di memoria. Saranno presenti la storica Cinzia Venturoli e il regista Matteo Belli.

Ci piace concludere con una frase di Paolo Flores D’Arcais: “L’indifferenza verso il passato (…), di generazione in generazione, sembra ormai diventata sempre più la normalità”. Proveremo dunque a testimoniare il passato attraverso le immagini, la scrittura e il teatro, strumenti che ancora ci restano per ricordare. Forse scopriremo come il noir si nasconda anche dove non avremmo mai sospettato si nascondesse e come la consapevolezza degli eventi aiuti a costruire uno sguardo più giusto sul mondo.

Cos’è una “Festa Cantiere” ?
“Festa Cantiere” è più di un nome scelto per la manifestazione, è anzitutto un concetto: l’idea di lavorare insieme con il piacere di farlo per costruire un sapere condiviso e aperto: un punto di vista sul mondo che, mostrandoci quanto si nasconde nella parte oscura (noir, appunto) dei tempi che stiamo vivendo, ci aiuti a trovare strade per costruire un’alternativa.  Lo faremo fra le colline dell’Appennino, dentro rinfrescanti cornici naturali e al riparo dal cemento e dal caos della città. La riflessione non si fermerà al termine degli incontri. Proprio perché non c’è lavoro senza festa, i lettori e tutto il pubblico avranno l’occasione di degustare, assieme agli ospiti del festival, le specialità tipiche in ristoranti attenti al patrimonio enogastronomico della zona. E insieme continuare il dialogo.

Il paese del festival
Il territorio di Zocca, a 759 metri sul livello del mare, si trova a cavallo della cresta che divide la valle del Panaro da quelle di Reno e Samoggia. Il toponimo “zòca”, termine dialettale derivante dal latino “soccus” (ceppaia), risulta già esistente nel 1337. La piazza del paese, che si affaccia sul panorama suggestivo della valle del Cimone, è di recente costruzione; nei dintorni, invece, le frazioni di Ciano, Missano, Montalbano, Montecorone, Montetortore, Montombraro e Rosola recano tracce più antiche e racchiudono nuclei abitativi di particolare pregio, sia architettonico che naturalistico.
Un aspetto da segnalare è la salvaguardia della castagna, da cui la fama di Zocca come “Terra del Castagno”, con un Museo dedicato al prodotto, l’importante sagra che si svolge nel mese di ottobre e, naturalmente, diversi piatti a base di questo versatile e gustoso frutto. E fra le specialità culinarie, note in tutta Italia troviamo, oltre ai piatti tipici della cucina modenese e bolognese, le crescentine (più note come tigelle), i borlenghi e lo gnocco fritto.
Fra le iniziative culturali promosse dal Comune ricordiamo in particolare il progetto “Zocca paese della musica” e l’annuale “Premio di narrativa Zocca Giovani”.

La Festa Cantiere si svolge sotto gli auspici del “Centro per il Libro e la Lettura” del Ministero per i Beni Culturali, le Attività Culturali e il Turismo.

Per informazioni e MATERIALE FOTOGRAFICO:
Segreteria organizzativa: Sabina Macchiavelli, Franco Insalaco, tel. 059 985157 / 366 4324904, email gi****************@gm***.com
Programma su Festa Cantiere ZoccaNoir e fb ZoccaNoir